I dintorni di Page, Arizona. Horseshoe Bend, Antelope Canyon e Lake Powell.

Oggi vi parlo di un posto in cui, nel corso del primo viaggio in Harley (2013), abbiamo di fatto solo pernottato e transitato. Il posto in questione è Page, a pochi chilometri dal confine tra Arizona e Utah, una cittadinotta piuttosto anonima per la verità: sono i suoi dintorni, più che altro, ad offrire l’opportunità di visitare fantastiche attrazioni opera di Padre Tempo e Madre Natura. Ma non solo, in un caso c’entra anche l’uomo (come vedremo…).

In quel viaggio devo ammettere di aver totalmente sottovalutato questa tappa. Del resto era il viaggio dell’ingenuità e della scoperta, come ho già avuto modo di definirlo nell’ormai lontano primo articolo della categoria I Viaggi in Harley. Il nome della città non mi diceva molto, inoltre ero totalmente inconsapevole e non avevo fatto ricerche: mi ero affidato all’itinerario fornitomi dall’organizzazione presso cui noleggiammo le Harley Davidson, e al Garmin su cui era stato accuratamente precaricato.

Zero sbatti: avrei dovuto solo fare i bagagli, partire e ogni mattina semplicemente accendere il navigatore e seguire le indicazioni sullo schermo, macinando chilometri in totale relax mentale e godendomi lo spettacolo dei paesaggi, senza grattacapi circa la strada da percorrere, le svolte o le deviazioni da prendere. Ha una sua logica, ma devo anche dire che è un approccio scellerato se fai un viaggio così, e quello che vi sto per raccontare ne è decisamente la dimostrazione.

Nel classico giro che fai nel Southwest, Page è un po’ schiacciata tra il Grand Canyon, la Monument Valley e il Bryce Canyon. Però a differenza di questi ultimi (che sono strafamosi e sai di voler vedere anche se non hai una idea troppo precisa di cosa siano), nei dintorni di Page ci sono attrazioni più nascoste e che non sono parchi nazionali ma meritano assolutamente. E sono persino più fruibili, perché comportano brevi escursioni e non ci sono grandi distanze da percorrere.

Una è addirittura gratuita, cosa molto rara negli States. Cominciamo proprio da questa. A circa 5 km da Page c’è una attrazione naturale inspiegabile, la celebre Horseshoe Bend. Come può il fiume Colorado aver scavato una ansa rocciosa “a ferro di cavallo” così perfetta e pronunciata?! Lo strapiombo del view point è impressionante e non ci sono parapetti o protezioni, quindi se ci andate fate attenzione soprattutto se soffrite di vertigini.

Come accennato, passai per Page nel corso del mio primo viaggio in Harley del 2013, ma quella volta Simone non si volle fermare… Era stanco, disse più volte con aria indolente “vai tu io ti aspetto al parcheggio”. Dal parcheggio all’affaccio considerate circa un chilometro di camminata, in pianura per giunta: dunque non propriamente una impresa per appassionati di trekking, ma niente. Molto risentito a causa del suo atteggiamento, ho detto “vabbè ripartiamo… siamo in viaggio insieme, che ci vado da solo?!”. Ma devo dire che non sapevo cosa avrei trovato davvero, perché altrimenti avrei mollato Simone al parcheggio e ci sarei andato lo stesso. E avrei fatto bene.

Una volta in Italia, quando ho visto bene le foto e ho realizzato di aver sfiorato quella meraviglia naturale assolutamente incredibile, non me lo sono perdonato. Così nel 2015, quando sono tornato nel Southwest con Valentina, la mia compagna, a Page ci siamo fermati appositamente per visitare la bend. Le foto che scattammo in quella circostanza riscattarono il fatto di non esserci andato due anni prima, giudicate voi se si può rinunciare a una cosa così…

La seconda attrazione nei dintorni di Page è l’Antelope Canyon, dista circa 10 chilometri dalla cittadina. Ricordo che quando ci passammo davanti in sella alle nostre Harley notai il cartello sulla strada e pensai “Ne ho sentito parlare… Vabbè troppo tardi, ormai non possiamo fermarci!”. Anche qui mi sarei pentito amaramente della scellerata superficialità con cui ho affrontato quella tappa del nostro viaggio.

l’Antelope Canyon è una stretta fessura nel terreno provocata dall’erosione per effetto di acqua e vento. Non bisogna pensare alla scala sovrumana e maestosa del Grand Canyon. Qui la gola rocciosa è piccola e stretta, ma regala giochi di luce incredibili grazie alle pareti del canyon che sembrano levigate da uno scultore.

Anche questa fu una tappa obbligata nel 2015, anche questa è una visita straconsigliata e dura un’ora al massimo. Per la precisione, io ho percorso il lower Antelope; l’altro, l’upper Antelope (che è anche quello più affollato) non l’ho visitato. Dicono sia un po’ più largo e va percorso andando e tornando indietro, ma che non aggiunga molto altro allo spettacolo offerto dal lower. Che è davvero tanta roba, come si dice ora, soprattutto se siete amanti della fotografia o anche soltanto delle foto instagrammabili.

Infine, sempre a Page, potreste decidere di fare una sosta al lago Powell. Il lago artificiale dalla forma serpeggiante famoso proprio per le sue coste di arenaria rossa estremamente frastagliate e per i fiordi che lo caratterizzano. Potete visitare la monumentale diga di Glen Canyon e scoprire al visitor center, attraverso foto d’epoca molto affascinanti, la storia di questa infrastruttura che sbarrando il corso del fiume Colorado ha originato il lago.

Se soggiornate a Page un paio di giorni potreste visitare anche la recreation area del lago e magari fare una gita in barca alla scoperta dei suoi fiordi mozzafiato, ma di solito il lago è fruito soprattutto dai villeggianti locali o da chi comunque vi approfitta per campeggiare qualche giorno con al rimorchio il motoscafo, che naturalmente poi viene messo nelle acque blu del lago e usato per le escursioni alla scoperta dei suoi mille scorci.

Paradossalmente, questa fu l’unica visita che feci nel mio viaggio in Harley del 2013. Delle tre, decisamente la meno interessante a mio modesto parere: che beffa. Ci fermammo per ammirare la diga dal vicino ponte e passammo una mezz’oretta al visitor center a contemplare le foto. Poi saltammo nuovamente in sella e, proseguendo lungo la US89 in direzione Panguitch (Bryce Canyon), sostammo al punto panoramico Wahweap Overlook a scattare le foto che vedete.

Ma tant’è… finale sul pedagogico: bisogna imparare dai propri errori e possibilmente porvi rimedio. Non andate mai in una destinazione del genere senza aver fatto qualche ricerca sui posti che vale la pena visitare e le attrazioni del luogo. Io ero al mio primo viaggio di quel tipo e, nel caso di Page, ho decisamente peccato di ingenuità e pigrizia. D’altro canto, è stato molto bello tornarci solo due anni dopo. E in ottima compagnia. 😁

Lascia un commento