"Scrivi di Digital?" "Si ma non solo. Anzi, quasi per niente…"
Il mio blog
Saper scrivere è fondamentale. Faccio un mestiere di comunicazione, nel mio lavoro scrivo per gli scopi e i destinatari più disparati. Ma ogni tanto scrivo per il puro piacere di farlo, solo perché ne ho voglia. A volte è una vera e propria urgenza: mi aiuta a razionalizzare quello che ho in testa, dare forma a un’idea, cristallizzare un concetto, fissare un pensiero o un ricordo. Ad ogni modo, quello che scriverò nel blog è riconducibile alle categorie descritte nel mio “Chi sono”. Pubblicherò in ordine sparso contenuti e riflessioni sul Digital e sul marketing, sul mondo del business e della comunicazione, senza tralasciare le altre mie grandi passioni. Qui non scrivo per la serp o per gli algoritmi, né mi aspetto che tu lasci un commento; ma se lo farai, risponderò con molto piacere. Keep Talking.
Le trasformazioni legate al digitale, in tempi di Covid, vanno a velocità 10x. Tra le altre cose, è cambiato in tempi molto rapidi il nostro rapporto con la tecnologia e le nostre aspettative di utenti quando attraverso di essa entriamo in contatto con i brand. Nell’era del digital le cose vanno pensate dalla prospettiva degli utenti.
Da Los Angeles a New Orleans, quasi 6 mila km di strada in 8 stati, percorrendo in sella a una Harley i luoghi più iconici e le highways più scenografiche. Ecco le canzoni che ci hanno fatto compagnia durante il viaggio e amplificato i nostri stati d’animo risuonando con il paesaggio.
E’ la buzzword del momento, il futuro di internet e della comunicazione. Cos’è questo metaverso di cui si parla tanto? Funzionerà davvero? Piacerà agli utenti? Dall’internet delle cose all’internet dei sensi, il passo potrebbe essere più breve di quello che pensiamo.
Una drinklist di buoni vini rossi intorno ai 10 euro ottenuti da vitigni fortemente identificativi del territorio di provenienza, corredata da qualche informazione sulle cantine e dalle mie note di degustazione.
Da Los Angeles a San Francisco passando per tutte le più note attrazioni del grande West USA, ecco le canzoni da ascoltare lungo la strada e in luoghi così pieni di magia
Cosa comunicare quando tu vendi villaggi turistici e non si può uscire di casa, né tantomeno prendere un aereo per andare in vacanza? Cosa dire (o non dire) sui social quando il solo dire (o non dire) qualcosa rischia di scatenare un flame, o peggio ancora un epic fail?
Non vogliamo e non possiamo fare a meno di essere sempre più digitali, di passare sempre più tempo sullo smartphone e in particolare sui social network; ma come fare per evitare di risultarne cognitivamente condizionati, o peggio ancora psicologicamente deviati? Esiste una soluzione al dilemma dell’uomo digitale del XXI° secolo?
Il Digitale è parte integrante delle nostre vite e delle nostre identità. Siamo perennemente collegati grazie ai nostri smartphone; sempre più studiamo, lavoriamo, socializziamo con le tecnologie digitali. Tutto questo non è virtuale, è reale. Qualcuno ricorda come si faceva “prima”?
C’è quella suonata dalla formazione originale, nell’ormai remoto 1980. Poi ci sono quelle di Gilmour, quelle dei Floyd prima a 3 poi a 2 e quelle di Waters da solo. C’è quella di Berlino e quella di Knebworth, ma anche quelle di Venezia e di Pompei. E se non dovesse bastare, ce n’è pure una cantata da David Bowie e un’altra da Eddie Vedder … Voi quale versione preferite?!